Perche la disinfestazione?

La desinfestazione a scopo igenico sanitario, diventa prioritaria nella distruzzione di insetti presenti negli ambienti, molti di essi particolarmente pericolosi per la salute del uomo, come la blatta germanica, periplaneta americana, la supella longipalpa. Tutte queste blatte possono essere portatrici di malattie poiché passano da ambienti molto inquinati a ambienti di vita normale.
Altri insetti, altretanto pericolosi agiscono per puntura, come ape, pulci, zecche, ragni,tafano, zanzara, cimice, calabroni etc.

Si eseguono disinfestazioni contro tutti gli insetti in aree civili e industriale.

Le nostre tecniche di intervento contro blatta germanica, blatta orientalis, periplaneta americana consistono in un trattamento mediante applicazione di formulati gel insetticidi composti da una esca alimentare e da un insetticida persistente, attivo per ingestione, con questo metodo garantiamo risultati del 100%.

Monitoraggio insetti striscianti e volanti, in industrie alimentari
(metodolgia h.a.c.c.p.)

Disinfestazione con erogatore a "ULV"
Le nebulizzazioni ULV di insetticidi permettono di trattare ampi spazi, come magazzini e depositi, contro gi insetti striscianti e quelli volanti.
Sono inoltre ideali per il trattamento di spazi difficili come controssoffitti, pavimenti galleggianti, camini, ecc.
L'applicazione ULV di insetticidi significa che si possono distribuire in maniera efficace e sicura goccioline di prodotto di dimensioni di 15-20 micron, che rappresenta il miglior compromesso fra penetrazione, copertura e forza d'urto.

Contro le vespe e i calabroni
Si effettuano interventi di disinfestazione contro vespe e calabroni sia in ambito urbano (cornicioni, pareti, arredi urbani, tetti, spioventi, serrande, buche pontate, ecc) che in ambito rurale (siepi, tronchi d’albero, cavità del terreno, ecc).
Siamo pronti ad intervenire presso civili abitazioni, attività ricettive, aziende agricole, industrie e negozi, la cui abituale attività è turbata dalla presenza di tali fastidiosi (e pericolosi) insetti.
 

 
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Disinfestazione tetti
I tetti sono spesso il nido ideale di insetti striscianti e alati anche pericolosi per la salute, come calabrone, scorpioni, blatte, pulci, zecche e formiche.
La disinfestazione eseguita con la massima cura e con prodotti non nocivi per l'uomo e gli animali avviene manualmente per ottenere un risultato più duraturo.

 
Qualche informazione in più..

Gli scarafaggi  
Le blatte sono presenti sulla terra da 280 milioni di anni, questo lungo periodo ha permesso loro diversi tipi di adattamento. La maggior parte di questi insetti, ne sono stati censiti circa 3500 specie, vive in ambienti esterni, tropicali e subtropicali, solo una decina di specie si e' adattata a vivere in ambienti antropizzati. Nella nostra regione e' possibile contarne tre specie: Blatta orientalis, Blatella germanica e Periplaneta americana.
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  • Blatta germanica
    E' la più piccola blatta tra le tre specie, possiede due caratteristiche macchie scure allargate sul pronoto, è un tipico infestante delle abitazioni e delle derrate alimentari. La femmina depone in media sei oteche che vengono abbandonate poco prima della loro schiusa.
     
  • Blatta orientalis
    Questa blatta possiede una colorazione decisamente più scura delle altre, originaria dell'Asia, possiede dimensioni notevoli, fino a 2.5cm, il dimorfismo sessuale è evidenziato dalle ali della femmina parrzialmente atrofiche. Predilige luoghi umidi e bui, la sua prolificità è elevata, una femmina infatti nel corso della sua vita depone dalle 20 alle 30 ooteche. E' molto vorace si nutre praticamente di tutto ed è per questo che è una temuta presenza in derrate alimentari e magazzini.
     
  • Periplaneta americana
    Più grande delle altre spcie qui elencate, possiede un colore ferrugineo con ali ben sviluppate, vive principalmente nelle città di mare e sulle navi, è una specie molto longeva, i suoi appartenenti possono vivere fino a due anni, le femmine durante la loro vita arrivano a deporre fino ad una cinquantina di ooteche contenente da 6 a 16 uova.
     
 

Mosche
 
La mosca domestica ha accompagnato l'uomo nel corso dell'evoluzione fin da quando ha cominciato ad allevare animali; le mosche di fatto trascorrono il periodo larvale all'interno degli escrementi e gli adulti non hanno problemi a cibarsi di qualsiasi prodotto fisiologico o tessuto in decomposizione. L'apparato boccale della mosca è di tipo lambente-succhiante, ciò gli consente di cibarsi di prodotti liquidi o semiliquidi, in caso di alimento solido secerne la saliva ricca di enzimi digestivi sul substrato per rendere più molle e poter succhiare l'alimento senza troppe difficoltà. Le larve si sviluppano all'interno di qualsiasi substrato organico in decomposizione con straordinaria rapidità. Il ciclo di sviluppo della mosca è particolarmente rapido; varia in base alle condizioni ambientali quali temperatura e umidità: a temperatura media di 16 C° il ciclo completo dura 50 giorni, a temperatura media di 35C° il ciclo termina in 10 giorni.
Nelle nostre zone l'insetto arriva a fare da 7 a 16 generazioni l'anno, contando poi chel'adulto riesce a deporre fino un migliaio di uova si capisce come possa essere così diffuso e a concentrazioni elevate.

  • Stomoxys calcitrans: nota come mosca cavallina è caratterizzata da apparato boccale pungente succhiante, solo raramente però attacca l'uomo.
     
  • I cosiddetti mosconi che talvolta penetrano nelle abitazioni in cerca di materiale proteico sul quale ovideporre, appartengono a due famiglie ben distinte: quella dei Sarcofagidi caratterizzati da corpo grigiastro con strie longitudinali più scure sul protorace e quelle dei Calliforidi con livree di colore verde-dorato (Lucilia caesar) o blu metallico (Calliphora erytrocephaia) tutte posseggono un olfatto altamente sviluppato per la ricerca di carne o tessuti proteici.
     
  • Altri ditteri più minuti comunemente chiamati moscerini dell'aceto vengono attratti non solo dall'aceto, ma svolazzano spesso intorno a bottiglie lasciate aperte di vino o di birra in cui frequentemente vanno ad affogare alla ricerca di lieviti. I natura si nutrono di frutta matura ricca di sostanze zuccherine.
 
 
Zanzara Tigre
 
zanzara tigreOriginaria del sud- est asiatico, la zanzara tigre (nome scientifico Aedes Albopictus), è un insetto relativamente nuovo per il nostro paese ed è stata rinvenuta in Italia per la prima volta a Genova, nel 1990, introdotta quasi sicuramente attraverso il commercio di pneumatici usati.
i rischi sanitari conseguenti alle punture della zanzara tigre sono al momento considerati analoghi a quelli delle altre zanzare presenti normalmente in Italia, la puntura dell'insetto è più dolorosa e causa nelle persone sensibili pomfi pruriginosi di un certo rilievo.

Come prevenirla
Il singolo cittadino può fare molto per contrastare l'ulteriore diffusione di questa zanzara.
Innanzitutto eliminare tutte le raccolte d'acqua presenti sulla sua proprietà: sottovasi, annaffiatoi, secchi ed altri piccoli contenitori vanno sempre svuotati.
Anche i bidoni utilizzati per innaffiare gli orti vanno completamente svuotati ad intervalli di massimo 4-5 giorni e comunque chiusi completamente con una zanzariera o, meglio ancora, coperti.
Pneumatici e recipienti di varia natura non vanno mai abbandonati ma occorre provvedere ad un loro adeguato smaltimento.

Tombini, bocche di lupo e caditoie sono un altro ottimo sito di deposizione delle uova e sviluppo delle larve.
Contro la zanzara tigre, come d'altra parte contro le zanzare autoctone, la lotta adulticida da sola fornisce scarsi risultati. Sono invece fondamentali, oltre alle accortezze dette prima, i trattamenti larvicidi che hanno, innanzitutto, un impatto sull'ambiente molto meno forte, e che danno ottimi risultati nel contenimento delle infestazioni.

I trattamenti larvicidi, che sono utili contro tutte le zanzare, possono essere effettuati dal singolo cittadino nelle aree di sua proprietà. Essi però non possono comunque essere improvvisati ma devono essere oggetto di un programma più generale fatto dai comuni e dall'Ausl. La sola lotta chimica è comunque inutile contro la zanzara tigre finché non si opera eliminando tutti i possibili focolai larvali.

 
 
Cimice dell'olmo (Arocatus melanocephalus)
 
Cimice dell'olmoDa qualche anno, nel periodo estivo, vengono da più parti segnalati disagi conseguenti all’invasione delle abitazioni ad opera di Arocatus melanocephalus, un Rincote Ligeide comunemente noto come cimice dell’olmo.
Gli adulti dell’insetto, lunghi circa 6 mm, presentano colore di fondo nero con aree più o meno estese rosse.
La parte ventrale dell’addome è rossa. Le forme giovanili sono nere nella testa e nel torace, mentre l’addome è rossastro. Nelle ninfe, gli abbozzi alari sono neri.
Gli adulti dell’insetto, dopo aver trascorso l’inverno in svariati ricoveri (sotto le cortecce delle piante, negli ammassi di rottami e di materiale vegetale secco, nelle fessure dei muri e all’interno delle abitazioni), all’inizio della primavera si portano sugli olmi. Negli ammassi di samare (i frutti discoidali) avvengono gli accoppiamenti, l’ovideposizione e lo sviluppo degli stadi giovanili.
Raggiunto lo stadio adulto, l’insetto abbandona l’olmo, disperdendosi nell’ambiente alla ricerca di ripari: è in questa fase che vengono colonizzate piante di varie specie (è rinvenibile su quercia, nelle capsule di paulonia, negli strobili di conifere, nelle placche della corteccia del platano, ecc.) e invase le abitazioni prossime alle alberature di olmo.
Arocatus melanocephalus non rappresenta un pericolo per la salute in quanto non punge l’uomo e non veicola patogeni. Tuttavia la presenza numerosa e continua di folle di adulti sui muri esterni e all’interno delle abitazioni (nei serramenti, nei battiscopa, nei rivestimenti e negli arredi, compresi armadi, mobili della cucina e letti), unita alla facoltà dell’insetto di emettere un odore sgradevole quando è molestato sono causa di notevole fastidio.
La prevenzione è sempre l'arma più efficace. Considerata l'abitudine di questi insetti di rifugiarsi in luoghi riparati e nascosti, occorre evitare di ricreare le condizioni favorevoli alla sopravvivenza di questo ospite indesiderato.
 
 
Cimice da letto (Cimex lectularius)

Cimice da lettoE' un insetto ematofago, che si nutre preferibilmente di sangue umano, anche se può attaccare in caso di bisogno altri mammiferi o uccelli.
Sceglie di solito come punti di annidamento le strutture dei letti, le cuciture dei materassi, gli spazi dietro i battiscopa, e più in generale qualsiasi fessura o intercapedine, generalmente il più vicino possibile a posizioni scelte dagli esseri umani per dormire o comunque sostare a lungo.
In condizioni di scarsa luminosità, le cimici abbandonano i loro nascondigli e si dirigono assai rapidamente verso la vittima, guidate dal calore corporeo e dalle emissioni di anidride carbonica.
Una volta raggiuntala, perforano un punto della pelle esposta, si saziano di sangue e ritornano al riparo.
Riparo che non necessariamente è quello originale di partenza, ma può esser rappresentato, ad esempio, dai bagagli o dagli abiti della vittima stessa. Le cimici si diffondono così.
La "puntura" in sè non è dolorosa e passa inavvertita ma, pochi minuti dopo che l'insetto ha finito il suo pasto, nella zona interessata subentra una forte sensazione di prurito e la formazione di una papula assai fastidiosa. I sintomi possono permanere per diversi giorni, anche se la sensibilità allergica è estremamente soggettiva e variabile.
Ogni femmina di cimice può deporre, in modo scalare, da 200 a 500 uova, in grado di schiudersi in un periodo che può variare, in funzione della temperatura ambiente, tra una settimana circa e un mese o più. Le giovani cimici (neanidi) che escono dalle uova presentano le medesime abitudini alimentari dei genitori, e raggiungono l'età adulta nel giro di pochi mesi (da uno a quattro, sempre in funzione della temperatura).

CAUTELE E PRECAUZIONI

Dovendo per forza trascorrere la notte in un ambiente che si suppone infestato da Cimex lectularius, conviene munirsi di un buon repellente per insetti, con il quale porteggere il viso e gli arti (dove di solito avviene l'attacco). Chiudere bagagli e vestiti in un sacchetto di plastica, onde evitare di riportarsi a casa pericolosi souvenir biologici.

 

 
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